PRATO (23 ottobre 2024) – È stata pubblicata sul sito della Repubblica un report che mostra chiaramente l’ingente presenza di illegalità nella zona del pratese. Il motivo principale risiederebbe nell’importanza del pratese: polo industriale, crocevia di flussi migratori, affaristici, economici e criminali.
di Ludovica Cassano
I Dipartimenti degli affari interni e degli affari di giustizia hanno chiesto un dettaglio della situazione pratese e il dettaglio è arrivato: dall’ultima inchiesta contro lo sfruttamento del lavoro con tanto di aggressione e minacce di morte a lavoratori e sindacalisti, alle “molteplici spedizioni punitive” contro gli operai che negli anni si sono ribellati ai ‘padroni’ cinesi; dai pestaggi e i danneggiamenti contro imprenditori cinesi (nove quelli portati a termine tra aprile e ottobre di quest’anno) “espressione di una faida in atto”, ai processi ‘money transfer’ e ‘China truck’ con decine di imputati.
Ne è stato un esempio l’aggressione squadrista che ha colpito i manifestanti e i rappresentanti di Sudd Cobas a Seano ma questa ha un certo peso specifico esclusivamente perché recente considerando che non si tratta dell’unico caso.
Il report, però, parla imprenditori cinesi in guerra tra di loro: alla base dello scontro tra diversi gruppi c’è in controllo del mercato delle grucce e della logistica, basti pensare a quante migliaia di capi vengono esposti nel pronto moda, ognuno con la propria gruccia, e quante migliaia ne vengono spediti ovunque in Europa per avere un’idea del flusso di denaro generato.
Chi prevale nella guerra può controllare questa fetta di mercato. Una guerra fatta di pestaggi, incendi, avvertimenti molti dei quali fino ad oggi mai resi noti.
Un report, insomma, che non delinea certamente un quadro positivo; anzi, che mostrerebbe una situazione fuori controllo e dallo spirito mafioso.
Tag: cinesi, cronaca, fabbriche, malavita, prato, report, tessile Last modified: Ottobre 23, 2024