Seconda vita per i rifiuti a Prato: il tessile sostenibile

PRATO (mercoledì 15 maggio 2024) – Il distretto pratese brilla di competenze nel tessile, e questo è noto. Quel che non si conosce è che le maestranze del settore sono anche particolarmente attente all’economia circolare. A causa di questa attenzione, è stato varato un progetto che mira a recuperare gli scarti di produzione e dà origine a grucce per abiti, sedie ergonomiche di ecodesign, piastrelle, moquette, paralumi, superfici di arredamento, tavole, mensole e scatole. L’idea è nata nel 2016, quando la ricerca di Wastex ha mosso i primi passi, e oggi possiamo vederne i primi risultati grazie a prototipi e preproduzioni firmate da aziende locali.

di Mattia Mezzetti

Come afferma Roberto Rosati di Fortex, uno dei protagonisti del progetto:

“Quando nel 2021 si è costituita la società Wastex Engineering srl sembrava utopistico immaginare di trovare una destinazione ai materiali tessili pre e post consumo difficili da selezionare, trattare e quindi riciclare. Grazie all’impegno e alle diverse competenze, il progetto è oggi in grado di proporre soluzioni diverse, per rispondere alle esigenze delle aziende che vogliono trasformare in nuovi materiali i propri scarti. I settori di impiego sono diversi, ma le soluzioni proposte hanno sempre come obiettivo quello di dare valore a materiale destinato alla discarica, perché difficile da selezionare. La ricerca continua e la conoscenza del settore tessile sono i due punti di forza che ci hanno permesso di crescere per realizzare lo scopo iniziale: grazie ai processi innovativi, gli scarti tessili sono diventati un’opportunità“.

Il consorzio Wastex, che raggruppa più imprese, ha l’obiettivo di dare una seconda vita ai rifiuti tessili indifferenziati, che non possono essere riciclati. Si tratta di una grande sfida, che potrebbe trasformare e nobilitare il distretto pratese, rendendolo virtuoso e dando un grande esempio alle altre aree produttive nel tessile. Il piano sta ancora muovendo i primi passi e resta da vedere se sarà in grado di dare avvio a una produzione di materiali ricavati dagli scarti. Il fatto che però la storia vada già avanti da 8 anni lascia ben sperare per una soluzione che potrebbe cambiare completamente la prospettiva delle grandi imprese impegnate in questo settore, strategico per la nostra provincia.