Scarti tessili abbandonati in campi verdi. Non è una novità, purtroppo. Il reato ambientale sembra riproporsi, ciclicamente, quando qualcuno, credendosi furbo ma comportandosi da criminale, decide nottetempo di inquinare l’ambiente scaricando rifiuti in massa ove non potrebbero essere smaltiti.
di Mattia Mezzetti
In via della Bogaia, lungo il torrente Filimortula, sono spuntati una sessantina di sacchi neri, colmi di rifiuti tessili, abbandonati nella natura. I residenti parlano di due notti di scarico che hanno deturpato l’area circostante l’oasi felina, poco distante dalle Cascine di Tavola.
A chi abita da quelle parti sembra di trovarsi in un déjà vu. Era infatti già capitato, qualche anno fa, che venissero abbandonati rifiuti in zona. Poi il racket si fermò, in seguito alle indagini che scoprirono un circolo vizioso nel quale le aziende tessili consegnavano i loro rifiuti, cedendoli dietro compenso a veri e propri terroristi ambientali i quali, in barba a ogni normativa e privi anche del più elementare rispetto per la natura, degradavano aree verdi trasformandole in discariche a cielo aperto.
Ora tocca ai terreni destinati ad agire da cassa di espansione del torrente; spazi che erano stati lasciati liberi per consentire lo sfogo di eventuali bombe d’acqua o ondate di piena. La voglia di qualcuno di risparmiare sullo smaltimento dei rifiuti, però, ne ha cambiato la destinazione d’uso.
Tag: ambiente, criminalità, malaffare, prato Last modified: Marzo 6, 2024