PRATO (10 novembre 2024) – Giovedì sera, nel carcere della Dogaia, si è verificata una rivolta tra i detenuti. Coinvolti quattro detenuti italiani che hanno ferito degli agenti penitenziari ed incendiato alcune loro divise.
di Ludovica Cassano
Nuovi disordini nel carcere della Dogaia a cui i sindacati della polizia penitenziaria rispondono con l’astensione dal servizio mensa. Nella serata di giovedì 7 novembre, all’interno della prima sezione del reparto ‘media sicurezza’, quattro detenuti italiani hanno scatenato un’azione di protesta.
La dinamica della rivolta pare si sia svolta come segue: d’dapprincipio, un sottufficiale è stato strattonato e privato dei distintivi attaccati sulla divisa ed hanno staccato due targhette a strappo: quella con la scritta ‘polizia penitenziaria’ e il tricolore. Entrambe poi sono state incendiate. A rendere nota la vicenda sono stati oggi, a due giorni dai fatti, Sappe, Sinappe, Osapp, Uilpa polizia penitenziaria, Uspp, Cgil Fp.
La situazione è tornata alla normalità solo verso le 23:00 grazie alla professionalità di chi era in servizio ed è intervenuto in aiuto del sottufficiale subendo aggressioni fisiche e verbali. Il pronto soccorso ha dimesso i colleghi con prognosi dai quattro agli otto giorni.
Le sigle sindacali aggiungono con amarezza che il problema più grande, già denunciato molte volte, è l’assenza di un direttore titolare che ormai manca da oltre un anno. Manca anche un comandante della penitenziaria titolare.
Va ricordato che la situazione nel carcere della Dogaia è teso da tempo ed ha contato una serie di suicidi di detenuti per le condizioni di vita ai limiti; si tratta di un carcere che ha, obbiettivamente, moltissimi problemi.
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