PRATO (venerdì 5 aprile 2024) – L’ospedale Santo Stefano di Prato era maglia nera, in Toscana, per il boarding, ovvero il servizio di tempestiva accoglienza all’interno del Pronto Soccorso. In sostanza, rispetto al resto della regione, chi si presentava al reparto emergenze cittadino doveva aspettare più a lungo. Ora i tempi si sono fortunatamente abbassati e l’ospedale riesce a stare all’interno del parametro internazionale delle 16 ore.
di Mattia Mezzetti
Il fenomeno del boarding lungo affligge la sanità moderna un pò ovunque. L’ospedale di Prato era ampiamente insufficiente, e lo resta ancora per periodi festivi o influenzali. In giornate normali, però, i tempi di attesa sono da reputare accettabili. Il miglioramento dell’ultimo anno, per il Santo Stefano, è clamoroso. Durante l’estate 2023, infatti, il boarding poteva richiedere anche 40 ore.
Teresa Mechi, direttrice del nosocomio, ha spiegato alla commissione consiliare 5 come ha fatto a ridurre così tanto le attese. La manager ha spiegato che ha spinto per velocizzare le dimissioni nei reparti e ha posto l’obiettivo di non creare rallentamenti nel fine settimana. In aggiunta, si è potenziato il day service multidisciplinare, per alleggerire il lavoro dei medici per tutti gli interventi che non richiedono degenza.
I percorsi di cura di una provincia che conta oltre 200mila persone e si sviluppa su un territorio inadeguato sono ancora piuttosto difficoltosi ma il dato del boarding fa ben sperare per il futuro della sanità in città e nell’intera provincia.
Tag: ospedale, prato, salute Last modified: Aprile 5, 2024