PRATO (sabato 13 aprile 2024) – Era il 12 aprile 2014, esattamente 10 anni fa, quando il Museo del Palazzo Pretorio di Prato veniva riaperto dopo 16 anni di lunga ristrutturazione presso l’edificio che lo ospita. Il decimo compleanno di un polo culturale così importante è stato celebrato in maniera solenne dall’amministrazione del museo e dal Comune.
di Mattia Mezzetti
Per il decennale, il Pretorio ha organizzato una lunga serie di iniziative, che dureranno per l’intero mese di aprile. Ma il fiore all’occhiello di questa ricorrenza è l’apertura di una nuova sala, la quale conterrà veri e propri tesori, di cui il museo disponeva già ma che erano stati relegati in deposito a causa dell’insufficienza di spazio. Con l’apertura del nuovo ambiente, questo problema è stato risolto.
Il percorso espositivo è ora ancora più ricco. Le nuove tele andranno a integrare il già considerevole nucleo delle opere di pittori del ‘400 e ‘500 e saranno in grado di documentare, ancor meglio, l’atmosfera che caratterizzava le botteghe fiorentine e toscane in quel periodo di grande fervore artistico e culturale. Sarà possibile inoltre visitare una nuova raccolta, composta di 10 dipinti, a soggetto religioso, ritraente Sacre Famiglie e Madonne con Bambino.
“Una dimostrazione che il Pretorio non è mai rimasto fermo: mostre, nuove sale, linguaggi inclusivi, un polo culturale autism friendly… tutto questo testimonia come l’arte sia capace di coinvolgere tutti con la sua bellezza e la sua capacità di comunicare.”
Ha affermato il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. A queste parole hanno fatto eco quelle di Simone Mangani, il suo assessore alla cultura:
“In questi dieci anni, il Museo civico di Palazzo Pretorio è diventato un punto di riferimento nel panorama non solo toscano. Un lavoro costante che ha visto in prima fila la direttrice Rita Iacopino, tutto lo staff e il Comitato scientifico e ha consentito di intrecciare relazioni, consolidare e arricchire un patrimonio inestimabile. La scelta dell’amministrazione di ampliare il percorso della Collezione recupera l’idea del progetto di Gae Aulenti e Bianca Ballestrero e restituisce, con ancora maggiore aderenza, la storia – non solo artistica – del nostro territorio.”
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