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Mps condannata, dovrà restituire 262 mila euro a un’azienda pratese

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PRATO (lunedì 20 maggio 2024) – Mps dovrà restituire 262mila euro, più interessi e spese, a una storica impresa pratese che rischiava il fallimento in seguito all’azione della banca. Lo ha deciso il Tribunale di Prato con una sentenza pubblicato lo scorso 13 maggio. La causa era stata avviata nel 2015.

di Laura Andriuzzi

A scatenare la vicenda è stata l’azione di Mps, che aveva revocato tutti gli affidamenti in essere e chiesto il rientro immediato delle somme anticipate, notificando all’impresa un decreto ingiuntivo per circa 156mila euro.

Lo studio commerciale di Alfredo Montefusco aveva consigliato all’azienda di opporre il decreto e richiedere in ripetizione quanto illegittimamente pagato alla banca nel corso degli anni.

Come recita una nota di Montefusco: “A seguito di attenta analisi degli estratti conto bancari ho rinvenuto illegittimi addebiti per circa 400mila euro, pertanto una volta redatta la perizia di parte del consulente incaricato dalla srl pratese con la precisa quantificazione delle somme illegittimamente lucrate dalla banca nel corso dello svolgimento dei rapporti si è incardinato dinanzi al Tribunale di Prato nella persona del giudice Michele Sirgiovanni il giudizio civile di effettivo accertamento del dare avere tra le parti”.

I 400mila euro addebitati da Mps negli anni erano stati per oneri finanziari, ritenuti illegittimi, a titolo di interessi ultralegali, anche sfavorevolmente variati, commissioni varie, spese e praticato l’anatocismo (ossia il calcolo degli interessi sugli interessi) in assenza di specifica pattuizione scritta, come invece prescrivono sia il codice civile che il Testo Unico Bancario.

Il Tribunale di Prato ha disposto una Ctu tecnico contabile che ha riconosciuto la fondatezza della domanda della società, dapprima revocando il decreto ingiuntivo proposto, poi condannando la banca stessa (Mps) a restituire all’azienda circa 256mila euro oltre gli interessi di mora dall’inizio del giudizio al saldo e a pagare le spese legali e di perizia di parte.

Conclude Montefusco: “La sentenza è molto interessante e innovativa in materia, in quanto ha fatto applicazione dei più recenti approdi della Corte di Cassazione in materia bancaria, specie in tema di ripartizione degli oneri di prova tra cliente e banca e di accertamento della prescrizione. La sentenza ha ribadito che la gestione dei rapporti da parte della banca deve avvenire nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e forma stabiliti dalla normativa bancaria. Qualora non venga rispettata, la banca (Mps) è tenuta a restituire al cliente tutti gli oneri illegittimamente addebitati, salvo il risarcimento degli eventuali ulteriori danni, come appunto nel caso deciso dal tribunale di Prato“.

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Tag: , , Last modified: Maggio 20, 2024
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