PRATO (8 novembre 2024) – Il comparto della produzione tessile sembra essere in crisi nera ed a confermarlo i risultati del terzo trimestre. Secondo i dati del Centro Studi Ctn si registra un calo complessivo dell’8,8% rispetto lo stesso periodo del 2023.
di Ludovica Cassano
Nel terzo trimestre del 2024 la produzione industriale nel distretto pratese è calata dell’8,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; un dato, questo, che preoccupa considerando che si tratta del distretto più legato al comparto tessile d’Italia.
Il dato peggiore lo detiene l’abbigliamento/maglieria con -13,8%, seguito dalla metalmeccanica con -9,9% e dal tessile con -8,3% ai quali si aggiunge il -1,9% degli altri settori manifatturieri.
Nettamente migliore del dato nazionale, invece, la contrazione calcolata nell’arco temporale più ampio dei primi 9 mesi dell’anno: l’indice destagionalizzato della produzione nell’area Lucca-Pistoia-Prato è diminuito del -1,6%, circa la metà di quanto avvenuto a livello italiano.
In sostanza un quadro nettamente diversificato da azienda ad azienda, senza apparenti ragioni legate alle differenti tipologie produttive, con l’eccezione del comparto dei tessuti più pesanti che, probabilmente penalizzato anche dai cambiamenti climatici, è quello che soffre di più. La grande disomogeneità dei risultati ha fatto sì che le prestazioni positive, talora anche molto positive, di alcune aziende abbiano in parte compensato quelle gravemente negative di altre; consistente anche il numero di aziende che si dichiarano in condizioni stabili.
Un sistema complesso, quindi, che senza l’attenta analisi statistica non si sarebbe – probabilmente – sviscerata perché frutto di un equilibrio compensativo tra realtà più produttive e realtà in caduta.
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