PRATO (martedì 30 aprile 2024) – Il candidato della Lega Claudiu Stanasel, di origine rumena, è da qualche giorno bersaglio di ironia a sfondo razzista. Sta infatti girando una canzoncina, tra il satirico e il goliardico, intitolata Dio, patria e bottilia. Numerose chat l’hanno già ricondivisa e, di smartphone in smartphone, è arrivata anche alle orecchie del diretto interessato.
di Mattia Mezzetti
Stanasel non se l’è presa, anzi, ha reagito piuttosto bene, malgrado una leggera venatura di razzismo, come lui stesso ha definito il verso che si riferisce alla bottiglia, giocando sull’imprecisa pronuncia rumena.
Il politico, vicepresidente del consiglio comunale di Prato, è nato a Craiova, in Romania, ed è poi diventato cittadino italiano nella nostra città, dove ha frequentato le scuole. Con ogni probabilità, la canzone che lo bersaglia è stata composta in risposta ai suoi volantini elettorali, sui quali campeggia il motto io sono di Prato, il quale ha probabilmente infastidito qualcuno particolarmente legato ai vincoli di sangue. La particolarità della vicenda, si deve al fatto che solitamente reazioni di questo tipo vengono suscitate nei compagni di partito di Stanasel.
Il diretto interessato, comunque, non si sente offeso, anzi, ha affermato che accetta di buon grado lo scherzo, finché rimane tale:
“Bisognerebbe ricordare che lo scherzo, la presa in giro, anche pesante, possono starci. Visto che non si sfocia nella violenza fisica e non si impedisce agli altri di parlare, come proprio a sinistra spesso vorrebbero e non mancano gli esempi recentissimi a convegni e in università, non capisco perché dovrei arrabbiarmi. Certo è che se una canzone come questa, a proposito di un candidato di origini straniere, circolasse nei gruppi Whatsapp della Lega, tutta Italia oggi sarebbe a leggere di razzismo e qualche solone del politicamente corretto si ergerebbe a risoluto censore.“
Tag: elezioni, politica, prato Last modified: Aprile 30, 2024