Scritto da 1:18 pm Prato, Attualità

ASL e Comune litigano per l’IMU del Misericordia e Dolce

PRATO (lunedì 1 luglio 2024) – Svuotato degli scopi istituzionali e delle sue funzioni sanitarie, il vecchio ospedale è diventato un immobile come un altro, che richiede il pagamento dell’IMU. La Cassazione ha chiuso così il contenzioso tra ASL Toscana Centro e Comune di Prato, reclamando l’incasso dell’imposta dal 2014 in avanti quando, in seguito all’inaugurazione del Santo Stefano, il Misericordia e Dolce ha smesso di essere un nosocomio.

di Mattia Mezzetti

La sentenza si riferisce al 2014 e al 2015. Per i due anni, l’ammontare dell’IMU è di ben oltre due milioni di euro. A questa prima partita a cui ne seguiranno altre, per tutte le annualità successive, fino alla demolizione, ovvero fino al 2020. L’azienda sanitaria è arrivata fino al terzo grado di giudizio, dopo che la Corte di giustizia tributaria di Appello aveva ribaltato la precedente sentenza. L’IMU è dovuta. Non ci sono più dubbi. La Cassazione ha richiamato il decreto legislativo del 2011 sul federalismo fiscale municipale che non lascia spazio alle interpretazioni:

Sono esenti dall’imposta gli immobili di proprietà pubblica destinati a funzioni istituzionali, compresa quella sanitaria.”


All’attenzione dei giudici è stata posta tutta la parte relativa all’accordo tra ASL Toscana centro e Comune di Prato, per la destinazione dell’area libera dopo l’abbattimento del fabbricato, ma neppure una virgola ha inciso sull’andamento del contenzioso: resta un unico fatto, senza presidio ospedaliero viene meno l’esenzione IMU. La ASL Toscana centro è stata condannata a pagare anche le spese di giudizio.

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Tag: , , Last modified: Luglio 1, 2024
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