PRATO (31 ottobre 2024) – Ennesimo caso di azione fraudolenta prodotta da alcuni imprenditori della zona che hanno ricevuto una notifica proprio dalla Procura dopo l’avviso a conclusione delle indagini.
di Ludovica Cassano
Aprire l’azienda, accumulare ricchezza a più non posso, chiuderla quando alle porte bussa il fisco, aprirne un’altra. Questa la tecnica ripetuta più e più volte da una serie di personalità che non hanno proprio nulla di legale addosso (a parte i controlli).
Nei giorni scorsi la Procura ha chiuso le indagini preliminari a carico di nove cinesi accusati a vario titolo di evasione fiscale e omessa dichiarazione dei redditi; loro, da circa venti anni, si adoperavano in una serie di azioni molto redditizie ma assolutamente illegali e, oltre all’arresto di due imprenditori, la stessa Procura ha ottenuto anche il sequestro preventivo di beni e soldi per un valore di 5 milioni. Sono state individuate e requisite ben dieci aziende, diciotto immobili, sette auto, conti correnti con depositi per oltre mezzo milione.
Per evitare di essere individuate si trattava di aziende tutte individuali, che cessavano di esistere subito dopo la notifica dei debiti erariali. Debiti di rilevante importo a cui la risposta era sempre la stessa: chiudere la ditta per aprirne un’altra con una diversa denominazione.
Altre indagini sono in corso per risalire ad eventuali professionisti – commercialisti, consulenti del lavoro, tecnici – che potrebbero aver aiutato gli imprenditori.
Tag: aziende, cinesi, cronaca, prato, sequestro Last modified: Ottobre 31, 2024