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Aggressioni all’ospedale Santo Stefano, sono richieste più pattuglie e più telecamere

Tra le principali soluzioni pensate per arginare violenze, aggressioni e disordini all’ospedale Santo Stefano, con particolare attenzione al pronto soccorso ci sono: più controlli, l’istallazione di telecamere interne ed esterne, un numero di telefono delle forze dell’ordine riservato al personale sanitario per un contatto diretto e immediato con le centrali operative.

di Miriam Massaro

 Il Nursind, sindacato degli infermieri, ieri, venerdì 30 agosto, è stato ricevuto in prefettura per affrontare il tema della sicurezza dentro e fuori il presidio ospedaliero. Questa riunione che ha portato soluzioni anche per il carcere della Dogaia dove il personale sanitario potrà lavorare in locali con temperature consone grazie all’acquisto di sei condizionatori da parte della Asl Toscana centro. Al termine della riunione – a cui hanno partecipato amministrazione comunale, Asl, forze dell’ordine, vertici della casa circondariale- il segretario territoriale del Nursind, Roberto Cesario ha sospeso lo stato di agitazione proclamato una decina di giorni fa.

Per il Santo Stefano sono previste intensificazioni dei controlli da parte delle pattuglie di polizia e carabinieri, ma anche di guardia di finanza e polizia municipale che stazioneranno davanti al pronto soccorso in modo più costante e prolungato. La videosorveglianza controllerà le aree più critiche e anche il parcheggio dei dipendenti dove verrà istituita la presenza di una guardia giurata alla sbarra di ingresso e verrà migliorata l’illuminazione. Alla Dogaia, invece, i condizionatori negli ambulatori riporteranno le temperature proibitive di queste settimane ad un livello più accettabile.

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Tag: , Last modified: Agosto 31, 2024
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