PRATO (13 ottobre 2024) – Il Comune di Prato ha aderito alla proposta della Soprintendenza di creare un tavolo dell’archeologia; ovvero, uno spazio che servirà alle Università di Firenze e di Tübingen impegnate in importanti ricerche a La Retaia.
di Ludovica Cassano
Un incontro voluto ardentemente per incontrarsi e per costruire strategie condivise per favorire la ricerca, la tutela e valorizzazione dei beni archeologici di Prato.
Un appuntamento periodico, tra istituzioni del territorio e i soggetti dell’archeologia pratese, che – intorno ad una immaginaria tavola rotonda – si confrontano sui progetti in cantiere. Durante l’incontro si è parlato innanzitutto delle ricerche nel grande abitato etrusco di Gonfienti.
L’area pratese ha, in sé, una varietà di possibili cantieri archeologici da poter aprire perché ha una storia davvero molto ricca: si va dall’uomo di Neanderthal (come testimonia il nuovo spazio espositivo aperto nel maggio scorso al piano terra di Palazzo Pretorio, Prato prima di Prato, che espone 120 reperti archeologici) fino all’età tardo antica.
Oltre alla creazione del nuovo spazio, entrato a far parte della collezione permanente del Museo di Palazzo Pretorio, un’altra importante novità è l’impiego dei volontari dell’associazione L’Offerente. Questi aiutano nelle aree degli scavi di Gonfienti e La Retaia (come supporto logistico ai ricercatori) e nello spazio espositivo e laboratorio di restauro e diagnostica della Soprintendenza – realizzato al Mulino di Gonfienti – per fornire supporto concreto durante le visite: accompagnare i visitatori e garantire apertura, chiusura e controllare che i visitato rispettino lo spazio nel quale si trovano.
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