MONTEMURLO (venerdì 3 maggio 2024) – Il 3 maggio di tre anni fa moriva a Montemurlo Luana D’Orazio. Quella mattina la giovane operaia di 22 anni rimase agganciata all’orditoio tessile manomesso, finendo risucchiata. Il processo, concluso con il patteggiamento per omicidio colposo da parte dei due titolari della ditta, che non era dotata di adeguate misure anti infortunistiche.
di Laura Andriuzzi
La giudice per le udienze preliminari ha condannato a due anni la titolare dell’azienda, Luana Coppini, e a un anno e sei mesi il marito, Daniele Faggi; entrambi sono stati condannati per omicidio colposo, con l’esclusione del dolo. Prevista anche una multa di 10 mila euro.
Secondo la madre di Luana D’Orazio, Rosa Marrazzo, le barriere di sicurezza e le cautele infortunistiche avrebbero impedito l’infortunio. La donna, inoltre, di recente è stata a Roma per presentare al Senato la proposta di legge per l’introduzione del reato di “omicidio sul lavoro”, che ha trovato la partecipazione del senatore cinque stelle Pirondini.
Tanti i messaggi a sostegno della famiglia, tra cui quello del presidente della Regione Eugenio Giani: “Tre anni da quel tragico 3 maggio dove perse la vita Luana D’Orazio, un dolore ancora oggi molto forte per tutta la Toscana”.
Tag: Luana d'orazio, morte sul lavoro, tre anni Last modified: Maggio 3, 2024