PRATO (martedì 23 aprile 2024) – È in avvio il processo per il brutale assassinio di Said Jaador, detto Samuel, che lo scorso maggio fu ritrovato bruciato in uno stabile abbandonato tra via Galcianese e via di San Paolo. La moglie e la figlia minore del 36enne si sono costituite come parte civile nell’udienza che vede imputato Habdelhadi Hajjaj, soprannominato Madani, un cinquantenne di origine marocchina, clandestino e ritenuto responsabile dell’efferato omicidio del suo connazionale.
di Mattia Mezzetti
Samuel era scomparso da circa un mese quando il suo cadavere venne finalmente ritrovato. La vittima si era separata dalla moglie ed era coinquilino del suo carnefice. L’omicidio sarebbe dovuto a una violenta lite, probabilmente scaturita per motivazioni economiche. Il corpo di Jaador fu ritrovato nudo e parzialmente bruciato. Il riconoscimento fu reso possibile soltanto dai suoi tatuaggi.
Madani, per bocca del suo avvocato, ha chiesto il rito abbreviato. L’uomo si trova in carcere. L’altro imputato è il proprietario dello stabile abbandonato, accusato di favoreggiamento e concorso nell’occultamento di cadavere. Ha chiesto di procedere con rito ordinario.
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