PRATO (mercoledì 10 aprile 2024) – Il centro antiviolenza donna La Nara è una splendida realtà pratese fin dal 1997. Con capacità, impegno e abnegazione è riuscito, nei suoi 27 anni di vita, ad accogliere fino a 500 donne vittime di abusi all’anno, sostenendone oltre 5000 nel corso della sua attività. Ora però, la nuova intesa Stato Regioni ha fissato nuovi criteri economici e La Nara corre il rischio di sparire.
di Mattia Mezzetti
A che cosa si deve questo rischio? A una spigolatura del testo dell’intesa, per la quale le attività dei centri antiviolenza devono essere preponderanti all’interno degli enti che si occupano di discriminazione di genere e supporto alle vittime. La Nara è parte della cooperativa sociale Alice, che segue numerosissimi settori. In bilancio non c’è dunque alcuna preponderanza di un ambito sugli altri e ciò mette il centro antiviolenza a rischio chiusura.
Per scongiurare questa possibilità si potrebbe rivedere l’intesa, specificando la necessità di tutelare centri antiviolenza storici, come quello di Prato, e fissando criteri addizionali o sostitutivi rispetto alla preponderanza in bilancio. Ad esempio, si potrebbe porre l’accento sui costi dedicati.
Ilaria Bugetti, candidata del centrosinistra a sindaco di Prato, ha voluto fare un appello per tutelare La Nara, chiedendo a tutte le forze politiche attive su Prato a unire le forze per salvare il centro. A suo avviso, il lavoro svolto è un patrimonio per la comunità e non può andare perso. La candidata ha subito incassato il sostegno del volontariato locale e di Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia.
Tag: politica, prato, volontariato Last modified: Aprile 10, 2024