PRATO (venerdì 5 aprile 2024) – L’Ispettorato del Lavoro e la Guardia di Finanza di Prato hanno controllato un’azienda dedita alla lavorazione del metallo e hanno scoperto oltre 100 lavoratori non in regola. Lo stratagemma elaborato dal datore di lavoro era che i dipendenti fossero assunti per conto di una cooperativa terza ma, di fatto, si trovavano alle sue dipendenze. L’escamotage serviva a risparmiare sulla parte contributiva.
di Mattia Mezzetti
Scoperto il sistema, le fiamme gialle hanno messo in azione i loro dispositivi di controllo fiscale e hanno stimato un’evasione che si attesta intorno ai 600mila euro. Il titolare della società, italiano e pratese, è stato denunciato per utilizzo di fatture in operazioni inesistenti.
L’azienda di lavorazione metallo e la cooperativa operavano nella stessa sede, ma quest’ultima non possedeva struttura né organizzazione propria di mezzi, pur avendo numerosi lavoratori alle proprie dipendenze. La manodopera è risultata operare, di fatto, per l’azienda di lavorazione di metalli e la cooperativa aveva l’unico scopo di sgravare la società operativa dagli oneri fiscali e previdenziali connessi all’assunzione del dipendente. Non a caso, questi non sono mai stati versati.
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