Non c’è pace per il palazzo di giustizia di Prato e la pazienza è ormai finita da un bel pezzo. Per la seconda volta in neanche tre mesi, il piano terra del tribunale pratese è finito sott’acqua. Nonostante l’infrastruttura sia una delle più attive della regione Toscana per numero di processi e carico di lavoro, tutti gli addetti sono costretti a sopportare questi continui inconvenienti.
di Mattia Mezzetti
Forse è il caso di prenderla con ironia, come ha fatto Sandro Malucchi, segretario CGIL per la funzione pubblica, il quale aveva già denunciato la situazione di insalubrità in seguito al primo allagamento, e oggi si vede costretto a dover ripetere le stesse cose, nel giro di una manciata di settimane.
“Quanta acqua è passata sotto i ponti dal 10 maggio 2023, data entro la quale il viceministro Sisto aveva rassicurato la città, e le organizzazioni sindacali, sulla struttura del Tribunale e la consistenza della pianta organica. Molta ne è passata e molta è rimasta, allagando parte del piano terreno, rendendo la zona inagibile e irraggiungibile per gli addetti del ministero così come per l’utenza del sistema giustizia. Erano state date precise rassicurazioni sull’agibilità e la salubrità del Tribunale. Invece non solo non si è dato seguito alle promesse, ma adesso la stagnazione non riguarda più soltanto le pratiche per la gravissima carenza di personale amministrativo, bensì anche la pavimentazione e le aule del tribunale!”
Da dicembre in avanti il palazzo di giustizia ha vissuto due allagamenti, una derattizzazione di emergenza e l’improvviso spegnimento del sistema di riscaldamento. Le norme impediscono di denunciare tramite immagini le condizioni pietose in cui versa lo stabile ma nulla vieta a chi ci lavora di farlo con la forza delle proprie parole.
Tag: abbandono, giustizia, noncuranza, prato, tribunale Last modified: Marzo 13, 2024