La chirurgia ortopedica dell’ospedale Santo Stefano sta vivendo giornate critiche. Nel fine settimana c’è stato un inusuale aumento delle fratture e più persone del previsto si sono rivolte al nosocomio per richiedere tutte le cure del caso. Le linee guida sanitarie consentono un tempo massimo di 48 ore tra l’evento traumatico e l’intervento. Negli ultimi giorni, però, la tabella di marcia è considerevolmente rallentata, dal momento che gli specialisti sono stati costantemente impegnati.
di Mattia Mezzetti
L’ospedale di Prato è molto chiacchierato in queste settimane di campagna elettorale sempre più intensa eppure – va precisato – in questo caso le colpe non sono tutte imputabili alla direzione sanitaria. Lo scorso weekend ha infatti visto un inatteso incremento dei recoveri legate a fratture, come capita in taluni momenti nevralgici dell’anno (solitamente in caso di copiose nevicate o con presenza di ghiaccio in strada) che hanno costretto il reparto a rallentare il ritmo degli interventi.
La media del centro di cure è di due femori rotti ogni giorno e il reparto è tarato su questa mole di lavoro. Nel corso dello scorso weekend sono stati richiesti 14 interventi ortopedici, 8 dei quali legati a una frattura femorale. La maggior parte di queste operazioni riguardano ultraottantenni e c’è addirittura un paziente centenario. Il reparto si scusa ma, data la necessità di procedere con attenzione e delicatezza su persone di questa età e il fatto che gli anestesisti siano già a regime straordinario, potrebbero volerci alcuni giorni prima di riuscire a svuotare la sala d’attesa.
Per far fronte all’emergenza sarà dedicata agli interventi ortopedici anche la sala urgenze, raddoppiando di fatto il numero delle operazioni possibili nell’arco delle 6 ore quotidiane in cui medici e primario operano. Qualora la situazione non si snellisse, saranno rinviati gli interventi protesici che si tengono abitualmente il giovedì mattina.
Tag: emergenza, prato, sanità Last modified: Marzo 5, 2024