Il Tribunale di Prato ha condannato Mps a restituire 450 mila euro, più interessi e spese una nota azienda del territorio, la srl Squilloni Fibre. La causa era stata avviata nel 2017, quando la banca, con cui l’azienda aveva un conto corrente assistito da apertura di credito, aveva revocato tutti gli affidamenti in essere e chiesto il rientro immediato delle somme anticipate, notificando un decreto ingiuntivo per 70 mila euro.
di Laura Andriuzzi
Gli avvocati hanno consigliato all’azienda di opporre il decreto e richiedere in ripetizione quanto pagato alla banca nel corso degli anni. Infatti, dagli estratti conto sono emersi addebiti illegittimi per circa 500 mila euro.
Il tribunale di Prato, sulla base di una ctu tecnico contabile, ha revocato il decreto ingiuntivo e condannato la banca a restituire alla Srl Squilloni fibre circa 450 mila euro.
“La sentenza è interessante e innovativa, specie in tema di ripartizione degli oneri di prova tra cliente e banca e di accertamento della prescrizione. La sentenza ha ribadito che la gestione dei rapporti da parte della banca deve avvenire nel rispetto dei principi di trasparenza, correttezza e forma stabiliti dalla normativa bancaria. Qualora non venga rispettata, la banca è tenuta a restituire al cliente tutti gli oneri illegittimamente addebitati, salvo il risarcimento degli eventuali ulteriori danni, come appunto nel caso deciso dal tribunale di Prato”, è quanto si legge in una nota.
Tag: ditta, prato, sentenza, soldi, tribunale Last modified: Marzo 5, 2024