“Sono tanti i motivi per cui merita ritornare alla figura di Cosimo, primo Granduca di Toscana. La sua figura va ben oltre il fascino che la famiglia dei Medici continua a esercitare e l’immaginario che non smette di alimentare.”
di Mattia Mezzetti
Nelle parole di Eugenio Giani, governatore della Toscana, emergono tutta la stima e il rispetto che il politico di oggi nutre verso il suo predecessore cinquecentesco. Nel 450esimo anniversario della morte del Granduca, Giani ha voluto ricordarlo in un libro, che ha presentato sabato a San Domenico.
Durante la lectio magistralis tenuta dal governatore per presentare il volume, c’è stata l’occasione di onorare al meglio la memoria di colui che, di fatto, è l’artefice della stessa identità toscana, prima che della sua conformazione politica. Nel corso dell’evento hanno preso la parola anche Veronica Bartoletti, direttrice dei musei diocesani di Prato, e Cristina Manetti, Capo di Gabinetto della Regione Toscana.
“Cosimo è il personaggio di casa Medici cui più si deve l’identità della Toscana. E di uno Stato, il Granducato, di cui fu il principale fautore ed esponente. Dall’antica Repubblica fiorentina, al Ducato e poi al Granducato di Toscana. Questi passaggi maturano davvero solo al suo tempo e sotto il suo governo. Cosimo sta alla Toscana, così come Cavour sta al Regno di Italia.”
Ha dichiarato il presidente Giani, di fronte ai cronisti de La Nazione.
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