Case popolari disponibili ma c’è un problema notarile e tutto si ferma

PRATO (14 novembre 2024) – Case popolari pronte per essere assegnate ma ferme per un intoppo burocratico mentre le famiglie in difficoltà, che ne dovrebbero beneficiare, ancora non hanno una casa tutta loro.

di Ludovica Cassano

Gli alloggi sono finiti ma al momento non è possibile fare gli allacci alla rete elettrica in attesa di formalizzare il passaggio della cabina a Enel, un intoppo che non ha nulla a che fare con i costruttori né tantomeno con i futuri inquilini. C’è il via libera del Consiglio comunale dello scorso luglio ma serve l’atto notarile.

In tempi di emergenza casa come quelli che stiamo attraversando, fa specie quando sta accadendo ai 32 alloggi di Epp in via Galileo Ferraris. Gli appartamenti sono pronti, ma non possono essere consegnati alle famiglie destinatarie per un cavillo burocratico che vede coinvolti l’amministrazione comunale e Enel e che non permette, al momento, l’allacciamento alla rete elettrica. Al centro della questione, che si trascina da mesi e vede un rimpallo di responsabilità, la cessione della cabina elettrica destinata alle utenze

Secondo gli uffici comunali, che fanno capo agli assessorati al Sociale e ai Lavori pubblici, tutta la documentazione è già stata passata ad Enel che – in quanto acquirente – deve scegliere un notaio e stabilire la data del rogito; dall’altra parte, invece, sostengono esattamente il contrario: per Enel toccherebbe al Comune fissare l’appuntamento. Una vicenda paradossale di ordinaria burocrazia che sta impedendo di utilizzare 32 case destinare ad alleviare, almeno in parte, il bisogno di alloggio in città e a far scorrere la graduatoria di Epp.

Gli alloggi, tra l’altro, avrebbero dovuto essere consegnati già nel 2022, poi l’arrivo del Covid ha fatto slittare la data all’estate 2023, con un ulteriore ritardo fino all’ultima estate. Non è possibile assistere a situazioni di questo tipo che mostrano i profondissimi limiti della burocrazia del nostro Paese e che rischiano di allontanare sempre più i cittadini (in questo caso più che bisognosi) dall’interessarsi alla Cosa Pubblica.