MICHIGAN (6 novembre 2024, ora locale) – Ultimo comizio per il nuovo Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il tycoon ha annunciato la vittoria dal palco del Grand Rapids, in Michigan.
di Ludovica Cassano
La scelta era ricaduta in questo Stato perché era proprio uno di quegli Stati che risultavano in bilico e nei quali i due contendenti avevano espresso le loro ultime parole da “aspiranti presidenti”. Ma è stata anche una scelta di cuore da parte del tyccon e del suo staff poiché sempre qui si era presentato nel 2016 e nel 2020.
Ora che la notte – se consideriamo il nostro fuso orario – è passata i dati si sono fatti certi ed è stata attribuita la vittoria che il nuovo Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha festeggiato accennando (a modo suo) attraverso la victory dance con la musica di YMCA dei Village People.
Si è trattato di una vittoria netta vinta dal leader repubblicano (277 grandi elettori pro Trump contro i 224 grandi elettori pro Harris) che hanno decretato un risultato che – a meno di un non contemplato gesto di protesta – non dovrebbe essere smentito.
Si era molto temuto alla vigilia delle elezioni perché Trump aveva inneggiato, a più riprese, a brogli elettorali ed a pressioni ingiustificate (a favore dell’antagonista Kamala Harris) da parte della Stampa e dei giornalisti; proprio contro questi ultimi si era scagliato con frasi violente. Si è trattato di una campagna elettorale molto tesa e piena (da una parte e dall’altra) di insulti più o meno espliciti che hanno creato un clima ostile. Comprensibile ma non del tutto condivisibile.
A prescindere dagli orientamenti personali, va detto che Trump è stato eletto Presidente da una popolazione che aveva ben chiari i suoi punti di forza e debolezza e che, quindi, si è espresso il volere dei molti che è la base del processo democratico.
Nei prossimi mesi sapremo come il nuovo presidente Trump si collocherà sulla scena nazionale ed internazionale e se, quindi, manterrà invariati i propositi annunciati durante il tour promozionale oppure se, alla fine, cederà alle logiche stringenti della politica e della mediazione.
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