PRATO (2 novembre 2024) – Sono passati 14 anni ma il sottopasso di via Ciulli è stato riaperto; si è trattato di un momento molto particolare quello che ha visto l’apertura della strada ma restano ancora aperte le ferite legate ad una vicenda davvero triste che ha voisto la morte di tre donne.
di Ludovica Cassano
Sono passati 14 anni dalla morte di tre donne nel sottopasso allagato e tanti ce ne sono voluti per riaprire l’infrastruttura che collega le frazioni di Narnali e Maliseti, nella zona ovest di Prato.
Il momento tanto atteso, ultimo tassello di un percorso faticoso e non privo di intoppi, porta la data del 31 ottobre 2024.
Il tempo di spostare le transenne che subito le prime macchine hanno attraversato il sottopasso: chi lo imbocca da via Ciulli si trova davanti ad uno scenario che nel 2010 non esisteva: l’ospedale Santo Stefano.
Dopo la morte delle tre donne, rimaste intrappolate con la loro auto nel sottopasso trasformato in una vasca dall’esondazione del torrente Vella, i sigilli che sono stati tolti nel 2022 quando il Comune ha presentato alla magistratura il progetto della cassa di espansione.
Un elemento di sicurezza introdotto anche grazie all’accordo con la Asl e che è stato la soluzione a tutti i problemi. Circa 300mila euro la somma che l’amministrazione comunale ha impegnato per arrivare alla riapertura del sottopasso.
Accanto alla sindaca, a ufficializzare il ritorno alla normalità sia in via Ciulli che in via Scarlatti, il vicesindaco, Simone Faggi, e l’ex sindaco Matteo Biffoni.
Qualche residente si è affacciato ad ascoltare e ad assistere alla riapertura poco convinto della sicurezza del sottopasso in termini di viabilità, soprattutto per quanto riguarda i mezzi pesanti.