MONTEMURLO (26 ottobre 2024) – La procura ha chiuso le indagini preliminari che hanno come protagonista una porzione di area protetta del Monferrato, a Montemurlo. Un pezzo di paradiso trasformata in una discarica.
di Ludovica Cassano
Sei persone sono accusate di aver realizzato una discarica abusiva, trasporto non autorizzato di rifiuti, deturpamento di bellezze naturali, violazione del vincolo idraulico; questa è una carrellata di capi di imputazione determinati dalla procura di Prato.
La chiusura indagini è stata notificata al gestore dell’area, all’amministratore di sostegno della proprietaria del terreno boschivo, a tre imprenditori e alla persona ritenuta autore materiale dei reati. Individuati i soggetti che materialmente hanno effettuato gli scarichi.
Secondo quanto ricostruito, si tratterebbe di una reiterata azione malavitosa che ha visto coinvolte sei persone; le investigazioni hanno fatto emergere documenti, testimonianze, telecamere nascoste, sul terreno sono confluite 2.500 tonnellate di rifiuti edili, terre di scavo, laterizi, parti di murature, piastrelle, ceramiche, agglomerati cementizi anche armati, legno, plastiche, metalli. In pratica, il terreno, pur in un’area protetta e con vincoli ambientali e paesaggistici, è diventato un enorme contenitore di spazzatura a cielo aperto. Il sequestro risale a maggio 2023.
Tra i reati contestati, anche la violazione del vincolo idraulico: lo scarico di ingenti quantità di materiali, ha finito per alterare stato e forma degli argini.
I sei destinatari del provvedimento hanno adesso venti giorni di tempo per presentare memorie o chiedere di essere interrogati prima che la procura formalizzi le sue richieste al giudice delle indagini preliminari.