PRATO (lunedì 24 giugno 2024) – Pitti Immagine Filati sta per iniziare: il 25, 26 e 27 giugno, presso la Fortezza da Basso, saranno presentate le collezioni autunno-inverno 2025-2026. 31 espositori, circa un terzo del totale, provengono dal distretto pratese e sono più che pronti per mettere in mostra le loro creazioni.
di Mattia Mezzetti
Le imprese produttrici di filato del distretto pratese sono 80. Complessivamente, contano oltre 2000 addetti diretti e un fatturato di circa 750 milioni di euro. Il 40% di questo totale viene realizzato con l’estero. I produttori di filati per maglieria esportano mediamente oltre la metà della produzione, mentre quelli da tessitura sono assorbiti per lo più dal mercato interno. I principali Paesi di destinazione dei filati pratesi rimangono quelli membri dell’Unione Europea, sia come importatori sia come luoghi di lavorazione e riesportazione. Territori quali Germania, Romania, Francia, Portogallo e Croazia rappresentano, da soli, intorno al 40% del totale dell’export.
Il 2023 si è chiuso con la compromissione della produzione, dovuta anche all’alluvione di novembre. L’emergenza climatica ha colpito duramente alcune aree tessili del nostro territorio e gli effetti si sono inevitabilmente protratti anche nel primo trimestre 2024, a due mesi dall’evento. Ciononostante, vediamo segnali di decisa reazione.
Nella produzione di filati abbiamo registrato, a Prato, un netto incremento (+6,2%) nei primi tre mesi del 2024, rispetto al trimestre precedente. Anche il valore dell’export sale: +16,9% rispetto al 4° trimestre 2023, con un -13% rispetto al 1° trimestre 2023, non segnato dall’alluvione.
