PRATO (venerdì 21 giugno 2024) – Tutto partì da una confidenza choc della ragazza a una sua professoressa. Quando la docente si accorse che piangeva in classe e le chiese perché, tra le lacrime la studentessa le confessò gli abusi del padre, con il quale aveva perso la verginità. Da lì iniziò un difficile percorso, condizionato da numerosi incontri con una psicologa, dal momento che la ragazza si vergognava così tanto della propria situazione da non avere il coraggio di denunciare l’orco, che maltrattava anche sua madre e i fratelli.
di Mattia Mezzetti
Dopo due anni di procedimento penale, ora l’uomo, un albanese sulla quarantina, è stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione per ripetute violenze sessuali e maltrattamenti alla moglie e agli altri figli. Un inferno domestico che è finito l’anno scorso, con l’arresto del padre orco e che adesso, in seguito alla condanna, la famiglia spera di essersi definitivamente lasciato alle spalle, dopo anni di soprusi.
Come spesso accade in queste situazioni, è la sofferenza psicologica ad aprire le porte su quella fisica. La giustizia ha fatto il suo corso, ora c’è da sperare che le cicatrici della famiglia possano trovare quello stesso sollievo.
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