PRATO (venerdì 26 aprile 2024) – Tanta gente in piazza in occasione delle celebrazioni del 25 aprile. Presenti la presidente dell’Anpi Angela Rivello e il sindaco Matteo Biffoni, che ha letto integralmente il discorso di Antonio Scurati.
di Laura Andriuzzi
La giornata è iniziata con il rintocco della Campana La Risorta di Palazzo Pretorio, la deposizione delle 28 corone d’alloro ai monumenti e i cippi commemorativi, poi la messa in duomo.
In seguito il corteo si è spostato in piazza delle Carceri. A deporre la corona ai piedi del monumento ai caduti il nuovo prefetto di Prato Michela La Iacona, il sindaco Biffoni, il presidente della provincia Simone Calamai e il partigiano Fiorello Fabbri. La piazza ha intonato Bella Ciao.
“E’ il giorno in cui esprimiamo la nostra profonda gratitudine a tutti coloro che si sono sacrificati per difendere i valori della libertà e della democrazia, grazie ai quali è stata messa la parola fine alla lucida follia dell’oppressione e della prepotenza devastatrice. Oggi, e non solo oggi, dobbiamo fare tesoro della memoria e la dobbiamo custodire ogni giorno e difendere senza riserve, affinché non si ripetano più gli errori del passato”, le parole del prefetto.
Ad aprire la cerimonia civile, in piazza del Comune, Angela Riviello: “Per noi il 25 aprile non è retorica, ma è la base della nostra Repubblica e patrimonio di tutti i democratici di sinistra di centro e di destra, l’antifascismo è quindi il collante che ci tiene tutti insieme. Non credo proprio che questo Paese sia l’eredità del 25 aprile 1945”.
Il sindaco Matteo Biffoni ha recitato il testo di Antonio Scurati per poi sottolineare che “Non ho paura del ritorno del fascismo, però questi sono segnali inquietanti, sono segnali che fanno paura. Sono segnali che ci devono ricordare che la guardia va sempre tenuta molto, molto alta”.
Alla cerimonia in piazza delle Carceri erano presenti, tra i tanti, anche i candidati del centrosinistra Ilaria Bugetti e del centrodestra Gianni Cenni.
